L’artrosi del ginocchio, nota anche come gonartrosi, è una patologia degenerativa che può compromettere seriamente la qualità della vita di una persona, causando dolore e difficoltà nei movimenti. Quando i trattamenti non invasivi come fisioterapia, antidolorifici o infiltrazioni al ginocchio non sono più sufficienti, può essere necessario ricorrere a un intervento chirurgico. Una delle soluzioni più innovative è l’impianto di una protesi al ginocchio, che può essere parziale o totale a seconda della gravità della condizione.
In presenza di un’artrosi che colpisce solo una parte del ginocchio, l’intervento di protesi al ginocchio monocompartimentale (o protesi parziale) può essere la scelta ideale. Si tratta di un'operazione meno invasiva rispetto a quella totale, in cui vengono sostituiti solo i tessuti danneggiati, preservando cartilagine, osso sano e legamenti. Questo approccio consente al paziente di percepire il ginocchio come più “naturale” e garantisce tempi di recupero più brevi.
Ma quando è il momento giusto per fare una protesi al ginocchio? La procedura viene consigliata quando il dolore e la limitazione funzionale non sono più controllabili con terapie conservative e l’artrosi del ginocchio è limitata a un singolo compartimento dell’articolazione. I candidati ideali hanno legamenti sani, non presentano gravi deformità (varo o valgo) e non soffrono di patologie infiammatorie come l’artrite reumatoide.
Rispetto all’intervento di protesi totale al ginocchio, la protesi parziale offre diversi vantaggi:
Questa procedura è particolarmente indicata per pazienti giovani, grazie alla semplicità dell’intervento e alla ridotta aggressività chirurgica
Nonostante i vantaggi, la protesi al ginocchio monocompartimentale presenta alcune limitazioni. Una delle controindicazioni principali è che, con il progredire dell’artrosi, potrebbe essere necessario un secondo intervento per sostituire la protesi parziale con una protesi totale al ginocchio. Inoltre, il dolore post-operatorio, benché minore rispetto alla protesi totale, può perdurare per alcuni mesi a causa del sovraccarico articolare.
Non tutti i pazienti sono candidati per questa procedura. Deviazioni significative dell’arto, danni ai legamenti o rigidità articolare estrema possono rendere necessario un intervento di protesi totale del ginocchio
L'operazione può essere consigliata in presenza di una forma avanzata di artrosi ed in cui si sono esaurite tutte le opzioni non chirurgiche (terapia riabilitativa, antinfiammatori, infiltrazioni).
Per essere un candidato ideale per questa procedura, il paziente deve avere un artrosi limitata ad un solo compartimento del ginocchio ed i legamenti devono essere sani.
I pazienti con Artrite Reumatoide, notevole rigidità, deviazioni dell'arto (varo o valgo) troppo accentuate o con danni ai legamenti non sono considerati candidati ideali. Con una corretta selezione dei pazienti, questi apparecchi di ultima generazione hanno dimostrato eccellenti risultati a medio e lungo termine sia nei pazienti più giovani che negli anziani a cui si vuole preferire una procedura meno invasiva.
Durante l’intervento, il chirurgo rimuove le parti danneggiate di cartilagine e osso, sostituendole con una protesi composta da metallo e plastica. Le altre strutture sane del ginocchio vengono preservate.
L’intervento al ginocchio dura circa un’ora e può essere eseguito in anestesia spinale o generale. Il ricovero ospedaliero è breve, solitamente di 3-5 giorni. Subito dopo l’operazione, il paziente inizia il percorso di riabilitazione assistito da un fisioterapista. Si potrà camminare già il giorno stesso dell’intervento, inizialmente con l’ausilio di stampelle. La ripresa delle attività quotidiane avviene rapidamente: la guida è possibile dopo circa 30-45 giorni, mentre il ritorno al lavoro dipende dal tipo di occupazione (generalmente entro 2 mesi)
Uno degli aspetti più apprezzati della protesi parziale del ginocchio è la possibilità di tornare a una vita attiva in tempi relativamente brevi. Le tempistiche di recupero variano da paziente a paziente, ma nella maggior parte dei casi è possibile:
Tornare a camminare senza stampelle entro poche settimane.
Riprendere attività sportive come nuoto, ciclismo o golf entro 3 mesi dall’intervento.
Recuperare completamente la forza muscolare e la mobilità in circa 1 mese.
Attività ad alto impatto come corsa o sci richiedono maggiore cautela e devono essere discusse con il chirurgo
La durata media di una protesi al ginocchio di ultima generazione è di circa 15 anni. Tuttavia, l’effettiva longevità dipende da diversi fattori, come il livello di attività del paziente e la qualità del percorso di riabilitazione. Con il miglioramento delle tecniche chirurgiche e dei materiali utilizzati, si spera in una durata sempre maggiore per le protesi moderne.
Come per qualsiasi intervento chirurgico, esistono dei rischi, anche se minimi. Tra le complicanze più rare troviamo:
Infezioni nell’area operata (meno dell’1% dei casi).
Ematomi o sanguinamenti.
Lesioni a nervi o arterie circostanti.
Coaguli di sangue (trombosi venosa profonda).
Il rispetto del programma di riabilitazione è fondamentale per evitare rigidità articolari e garantire un recupero ottimale
Quando l’artrosi coinvolge più compartimenti del ginocchio o i danni sono molto avanzati, è necessario optare per una protesi totale al ginocchio. Questo intervento prevede la sostituzione completa dell’articolazione e rappresenta una soluzione efficace per eliminare il dolore e ripristinare la funzionalità.
Che si tratti di una protesi parziale o totale, con una diagnosi accurata e un’adeguata selezione dei pazienti, i risultati possono essere eccellenti sia a breve che a lungo termine.