L'intervento prevede la creazione di un blocco osseo davanti alla cavità glenoidea per impedire all’omero prossimale di uscire fuori dalla sua posizione naturale.
La peculiare stabilizzazione della spalla con l'intervento di Latarjet avviene attraverso un TRIPLICE EFFETTO.
1) Effetto di "blocco osseo" dell'innesto di coracoide a riparare il difetto osseo sulla glenoide
2) "Effetto amaca" a tenere in sede l'omero tramite i muscoli coracobrachiali. Questo effetto si manifesta soprattutto con l'arto in abduzione e rotazione esterna
3) Sutura del legamento corcao-acromiale alla capsula articolare, per rinforzare ulteriormente la stabilizzazione e la riparazione dei tessuti
Viene praticata una piccola incisione nella regione anteriore della spalla. La coracoide, una piccola prominenza ossea della scapola in cui inserisce il tendine del bicipite viene staccata e modellata, per poi essere fissata con 2 viti sul margine anteriore della glenoide. L'iinesto di coracoide trasferito aumenta il diametro della glenoide ed il tendine ad essa adeso ha una funzione di “amaca” che impedisce alla testa dell’omero di lussarsi (figure 3, 4, 6 e 7). La capsula ed i legamenti sono infine riparati da un sistema di ancore e fili per completare l’intervento di stabilizzazione.
La procedura viene eseguita in anestesia loco-regionale a cui può essere associata una sedazione per il confort del paziente (anestesia “blended”). L’intervento dura in media 60 minuti e richiede una degenza ospedaliera di circa 2 giorni.
Dopo l’intervento viene applicata una medicazione ed indossato un tutore leggero di spalla. Il dolore dopo l’intervento, solitamente lieve-moderato, può essere facilmente controllato con antidolorifici.
In generale, il recupero funzionale è relativamente rapido dopo intervento di stabilizzazione secondo Latarjet.
Per 4 settimane dopo l’intervento, la spalla sarà immobilizzata in un tutore leggero; la mobilizzazione della spalla è comunque consentita da subito, in maniera graduale e progressiva. La riabilitazione può durare da 2 a 3 mesi, anche secondo il livello di attività atteso dal paziente, dallo sport praticato.
La ripresa della guida è possibile dopo 1 mese dall’intervento, mentre la ripresa delle attività lavorative è possibile dopo 1-2 mesi, e questo anche secondo la professione del paziente: il ritorno ad un lavoro “di ufficio” può avvenire prima. La ripresa di tutte le attività sportive avviene dopo 3 mesi dall’intervento.
La risoluzione del dolore, degli episodi di lussazione e della sensazione di instabilità della spalla è molto veloce dopo l’intervento. Il recupero della completa mobilità e forza muscolare di solito si verifica dopo 1-2 mesi dall’intervento.
La recidiva degli episodi di instabilità dipende soprattutto dal tipo di sport; un rischio maggiore è presente con sport di lancio (pallavolo, tennis…) e con sport di contatto (pallamano, pallacanestro, rugby…).
Tuttavia, questa tecnica porta ad ottimi risultati, ripristinando una buona stabilità della spalla in circa il 95% dei pazienti trattati.
Vedi risultato paziente 1 mese dopo intervento secondo Latarjet
Oltre ai rischi comuni a qualsiasi intervento chirurgico, vi sono alcuni rischi specifici per questo tipo di chirurgia.
Si può sviluppare una rigidità articolare per diverse cause, tra cui una rigidità prima dell’intervento, un tempo d’immobilizzazione più lungo, una scarsa compliance al protocollo riabilitativo, una rieducazione post-operatoria mal eseguita.
Il verificarsi di un’infezione del sito chirurgico rimane un caso eccezionale. Nel caso si verifichi, si esegue solitamente una terapia antibiotica più o meno lunga con, eventualmente, una pulizia chirurgica.
E’ possibile che il sanguinamento del sito chirurgico porti alla formazione di un’ematoma che può richiedere anche un’evacuazione chirurgica.
I nervi che circondano la spalla possono essere feriti accidentalmente durante l’intervento; questa rara complicanza può causare dolore e perdita di sensibilità in alcune parti del braccio.
A volte si può verificare una frattura, una mancata consolidazione od un riassorbimento dell’innesto osseo di coracoide; è stato dimostrato che l'effetto stabilizzatore con intervento di Latarjet si verifica anche con parziale rottura o riassorbimento dell'innesto osseo. Inoltre, queste complicanze non richiedono necessariamente un ulteriore intervento chirurgico.