Ricostruzione con tendine di lussazione cronica acromion claveare. Radiografia prima e dopo l’intervento, schema intervento
Per ricostruire i legamenti lesionati vengono utilizzati legamenti sintetici o un tendine, prelevato dal paziente stesso, o da donatore.
L'intervento chirurgico inizia ad essere preso in considerazione nelle lussazioni di terzo grado, quando la deformità a livello della spalla è evidente.
Nei casi di lussazione di terzo grado, spesso l'operazione viene richiesta dal paziente entro un mese dalla lussazione, più che altro per un problema estetico. L’intervento può essere indicato anche in quei pazienti che continuano ad accusare dolore o deficit funzionale alla spalla traumatizzata a distanza di 3-6 mesi dal trauma (evenienza più frequente nei giovani sportivi).
Diverso è il discorso per le lussazioni di quarto e quinto grado in cui la clavicola è estremamente distante dall’acromion anteriore e posteriore e può dare sintomi in quanto va a ledere le fibre dei muscoli deltoide e trapezio. In questi casi i muscoli si deformano per via della lussazione e l’intervento non ha solo un'indicazione estetica ma anche funzionale ed andrebbe effettuato il prima possibile dopo il trauma.
Una piccola incisione viene effettuata sulla parte superiore della spalla per esporre la clavicola e la coracoide.
Il tendine viene fatto passare attorno alla coracoide, poi passato nella clavicola attraverso piccoli tunnel ed infine ribattuto sull’acromion per ricostruire i legamenti acromion-claveari.
Dei fili di sutura ad alta resistenza vengono fatti passare con la stessa modalità. È sufficiente ridurre la clavicola in posizione naturale e legare i fili tra loro per mantenerla in posizione.
Viene infine stabilizzato il tendine con mini-viti ad interferenza o con suture sull’osso.
La procedura viene eseguita in anestesia loco-regionale a cui può essere associata una sedazione per il confort del paziente (anestesia “blended”). L’intervento dura in media 60 minuti e richiede una degenza ospedaliera di circa 2 giorni.
Dopo l’intervento viene applicata una medicazione e sarà necessario indossare un tutore leggero di spalla. Il dolore dopo l’intervento, solitamente lieve-moderato, può essere facilmente controllato con antidolorifici; il ghiaccio, posto localmente a cicli di 30 minuti, può contribuire a ridurre il dolore post-operatorio.
Per 6 settimane dopo l’intervento di ricostruzione dell'articolazione acromion claveare, la spalla sarà immobilizzata in un tutore leggero; durante questo periodo è consentito mobilizzare progressivamente la spalla con l'aiuto di un fisioterapista. Dopo 6 settimane e la visita con il chirurgo si potrà rimuovere il tutore in maniera permanente e proseguire con la riabilitazione (che può durare da 2 a 3 mesi, secondo il livello di attività atteso dal paziente).
La ripresa della guida è possibile dopo 2 mesi dall’intervento, mentre la ripresa delle attività lavorative è possibile dopo 1-2 mesi anche in base alla professione del paziente. Il ritorno ad un lavoro “di ufficio” può avvenire prima. La ripresa delle attività sportive di solito comincia 3 mesi dopo l’intervento, ma spesso ci vogliono 4-6 mesi per riprendere tutti gli sport, soprattutto quelli di lancio o che sollecitano la spalla.
Oltre ai rischi comuni a qualsiasi intervento chirurgico, vi sono alcuni rischi specifici per questo tipo di intervento:
I rischi elencati non rappresentano un elenco esaustivo. Il Chirurgo della COM sarà a disposizione per discutere di rischi, modalità, aspettative di ogni singolo caso.
Dopo l'operazione la scomparsa della deformità del profilo della clavicola è immediata, la risoluzione del dolore è molto veloce. Il recupero della completa mobilità e della forza muscolare di solito si verifica dopo 2-3 mesi dall’intervento.
Il neo-legamento non è solido come i legamenti sani ed una recidiva della lussazione si può verificare con un trauma. Anche con dei legamenti ben cicatrizzati, si può avere un’evoluzione verso un allentamento dei legamenti stessi.
Questa tecnica porta ad una clavicola stabile, una risoluzione del dolore ed un recupero di tutte le attività nel 90% dei casi.