Scopo dell’intervento è quello di ridurre l'attrito all'interno dell'articolazione femoro.rotulea e di ricentrare la rotula nel solco trocleare
L'intervento viene eseguito in artroscopia, ovvero senza aprire l’articolazione. Due piccole incisioni di 5 mm ciascuna sono effettuate al davanti del ginocchio. Una piccola telecamera è introdotta da uno di questi per visualizzare le strutture articolari, mentre piccoli strumenti vengono inseriti attraverso l’altra incisione per sezionare il legamento alare (Figure 3 e 7).
La rotula viene così ricentrata ed il legamento alare così sezionato è in grado di cicatrizzare con minor tensione, consentendo lo scorrimento centrale della rotula nella troclea (figura 4). Eventuali lesioni cartilaginee possono essere trattate durante lo stesso intervento artroscopico.
L’intervento dura circa mezz’ora e necessita di un ricovero ospedaliero di circa 2 giorni.
Il dolore dopo l’intervento, solitamente lieve-moderato, può essere facilmente controllato con antidolorifici.
Le stampelle, utilizzate i primi giorni, possono essere rapidamente abbandonate. La fisioterapia post-operatoria può essere eseguita ambulatorialmente.
Bisogna limitare le attività pesanti nei primi 15 giorni per evitare che il ginocchio si gonfi. La ripresa della guida è possibile dal 15 ° giorno, mentre la ripresa del lavoro dipende dalla professione del paziente: il ritorno ad un lavoro “di ufficio” può avvenire prima. Le attività sportive solitamente sono riprese dopo 1-2 mesi.
Oltre ai rischi comuni a qualsiasi intervento chirurgico ed i rischi connessi con l’anestesia, ci sono alcuni rischi più specifici per questo tipo di chirurgia.
Si può sviluppare una rigidità articolare se la riabilitazione post-operatoria non è ben eseguita. È possibile un sanguinamento nell’articolazione che può formare un ematoma.; a seconda delle dimensioni del problema, e comunque in una minoranza di casi, può essere necessaria un’evacuazione dell’ematoma. Raramente si può sviluppare una reazione infiammatoria intrarticolare che può arrivare fino ad una algodistrofia (sindrome locale simpatica riflessa). Tuttavia, sono state sviluppate nuove terapie in grado di gestire più facilmente questa rara complicanza.
Il verificarsi di un’infezione del sito chirurgico rimane un caso eccezionale con la tecnica artroscopica. Nel caso si verifichi, si esegue solitamente una terapia antibiotica più o meno lunga con, eventualmente, un lavaggio chirurgico.
Piccoli coaguli di sangue possono formarsi e rimanere bloccati nelle vene delle gambe provocando flebiti che richiedono una terapia anticoagulante per diverse settimane; questa evenienza viene oggi scongiurata con un’adeguata terapia con eparina i primi giorni dopo l’intervento.
I nervi e le arterie che circondano il ginocchio possono essere feriti accidentalmente. Questa rara complicanza può causare dolore, perdita di sensibilità e deficit motorio di alcune parti della gamba. In caso di una lesione arteriosa, può essere necessaria la chirurgia vascolare.
I rischi elencati non rappresentano un elenco esaustivo. Il Chirurgo della COM può dare ulteriori spiegazioni e sarà a disposizione del paziente per discutere ogni caso singolo, con rischi, modalità, aspettative di ogni procedura.
La scomparsa del dolore, blocchi e sensazioni di instabilità è veloce dopo l’intervento. Il recupero completo della forza muscolare di solito si verifica tra il 2° ed il 3° mese.
Il risultato sul dolore residuo può dipendere dalla presenza e dall’entità di lesioni cartilaginee concomitanti; in alcuni casi può essere necessario un trattamento infiltrativo successivo.
I risultati di questa tecnica sono tuttavia molto incoraggianti, poiché si ottiene un miglioramento del dolore e della funzionalità del ginocchio in più dell’80% dei casi ed una buona centratura e stabilità della rotula in oltre il 90% dei casi.