L’artrosi del compartimento laterale è spesso associata alla DEFORMITA’ IN VALGO DEL GINOCCHIO. Il principio di questo intervento è quello di eseguire un’osteotomia (un taglio nell’osso) al femore distale per correggere l'allineamento dell’arto e diminuire il peso che grava sul compartimento laterale usurato del ginocchio. E’ un intervento che può essere effettuato praticamente ad ogni età, ma è particolarmente indicato in pazienti giovani, impiegati in lavori manuali pesanti o per coloro che desiderano continuare a praticare sport ad alto impatto.
Diversi studi scientifici supportano l’indicazione ad un intervento di osteotomia femorale per ginocchio valgo in un'ampia fascia di età (dai 30 ai 70 anni).
Non c'è invece accordo in letteratura riguardo l'angolo minimo di ginocchio valgo che meriti un intervento chirurgico. Sicuramente, oltre all’analisi della deformità, è fondamentale la valutazione dei sintomi clinici del paziente e la valutazione radiologica del ginocchio.
Una degenerazione avanzata del compartimento laterale alla radiografia non è una controindicazione per l’intervento di osteotomia femorale. Allo stesso modo, anche i pazienti con lieve degenerazione degli altri compartimenti del ginocchio possono essere presi in considerazione per l'intervento chirurgico.
Tuttavia, la presenza di un’artrosi avanzata del compartimento mediale è una controindicazione a questo intervento.
Sono disponibili varie tecniche per correggere la deformità in valgo del femorale distale, seppur quelle più diffuse prevedono un’osteotomia a cuneo in addizione o in sottrazione stabilizzate con una placca e delle viti.
Sebbene diversi studi hanno concluso che ci sono differenze importanti tra le due tecniche, preferiamo una TECNICA IN ADDIZIONE perche permette una correzione più precisa della deformità.
PLACCHE DI NUOVA GENERAZIONE in titanio e con viti di bloccaggio a stabilità angolare sono sempre più diffuse grazie alle loro migliori proprietà biomeccaniche, tra cui la migliore resistenza alla rottura e il ridotto rischio di perdita di correzione. Queste placche, grazie alla loro stabilità intrinseca, permettono inoltre un recupero più veloce e con minor dolore dopo l’intervento.
Tra le innovazioni recenti alla tecnica chirurgica, preferiamo l’esecuzione di un’OSTEOTOMIA BIPLANARE (ovvero un taglio al femore su due piani distinti), che è dimostrato essere più stabile, resistente alla rotazione e guarisce più velocemente di quella uniplanare.
Diversi studi hanno analizzato il ritorno al lavoro in relazione ai livelli di attività e hanno concluso che l’intervento di osteotomia al femore distale consente in modo affidabile il ritorno al lavoro entro un periodo relativamente breve, indipendentemente dalle esigenze lavorative o ricreative. Il tempo medio di rientro al lavoro è di 2 mesi circa per un lavoro leggero, 3 mesi circa per un lavoro più intenso. Il 90% circa dei pazienti operati torna al lavoro usuale senza alcuna limitazione.
Con l’avvento delle placche a stabilità angolare di nuova generazione ed i miglioramenti della tecnica chirurgica hanno diminuito drasticamente il tesso di complicanze dell’intervento di osteotomia al femore distale. In particolare, il rischio di non consolidazione del focolaio di osteotomia e di perdita di correzione è di solo il 5%. La correzione di deformità importanti e la tecnica a cuneo in chiusura sono fattori di rischio per una frattura della corticale opposta. Le lesioni neuro vascolari sono estremamente rare se viene utilizzata una tecnica chirurgica meticolosa. Altre complicazioni includono infezione della ferita, trombosi venosa profonda ed embolia polmonare, artrofibrosi. Nei casi in cui la placca metallica dia fastidio per l’irritazione ai tessuti circostanti, i mezzi metallici possono essere rimossi senza creare alcuna perdita della correzione ottenuta.
Lo scopo della osteotomia al femore distale è prevenire o rallentare la progressione dell'artrosi al compartimento laterale del ginocchio. Generalmente il tempo che trascorre fino ad un successivo intervento di protesi totale del ginocchio viene utilizzata come dato di valutazione finale.
Diversi studi scientifici hanno riportato dopo un intervento di osteotomia femorale distale per artrosi conclamata del compartimento laterale, una sopravvivenza del 90% a 10 anni, del 80% a 15 anni e del 25% a 20 anni. Ovviamente pazienti che effettuano questo intervento con una degenerazione meno grave, possono aspettarsi un tempo di sopravvivenza maggiore.
Tra i fattori di rischio che influenzano negativamente i risultati, vi sono un BMI elevato, un età avanzata al momento dell'osteotomia e la presenza di una degenerazione del comparto interno al ginocchio.