L’utilizzo di supporti o tutori preconfezionati per la spalla è sempre più frequente. Questa modalità terapeutica si è consolidata allorquando i principi che regolavano la branca ortopedica e traumatologica, sono passati da una concezione statica-rigida a quella dinamico-elastica. L’allargamento del campo di applicazione di questi tutori, ha reso indispensabile dare precise informazioni sul perché del loro uso e fornire norme prudenziali da seguire durante il loro utilizzo
Sono utilizzati per:
FRATTURA DI CLAVICOLA
Dopo che è stata posta diagnosi di frattura di clavicola, bisogna utilizzare il tutore solo per quei casi che non necessitano di intervento chirurgico.
Il supporto riproduce la stessa "immobilizzazione ad otto" della spalla, realizzata artigianalmente dall’ortopedico in passato, dopo aver scelto questo tipo di trattamento. In commercio sono distribuiti differenti modelli ma tutti si basano sul meccanismo di retroposizione delle spalle rispetto al tronco.
L’azione di forza del bendaggio fa in modo che i due monconi della frattura trovino un punto di contatto contrastando la normale dislocazione del moncone laterale.
L'applicazione di questa tecnica è limitata ai casi senza eccessivo spostamento dei monconi (<2 cm). La guarigione avviene in circa 4 settimane ma è subordinata ad una valutazione dello specialista, dopo il controllo clinico e strumentale (RX) di prassi. In alcuni casi, la durata dell’utilizzo del tutore può prolungarsi di 1-2 settimane in quanto la distanza dei due monconi può influire sul tempo di guarigione.
Dopo aver sistemato il tutore, lo specialista controlla se tutto procede per il meglio dopo una settimana e fino a guarigione avvenuta.
I controlli ravvicinati sono indispensabili sia per ritensionare il bendaggio, sia perché questo potrebbe creare abrasione cutanea e parestesie del braccio e, pertanto, oggetto di valutazione da parte dello specialista. Questi effetti collaterali sono dovuti alla compressione cutanea esercitata dal bendaggio stesso.
Nei casi di intolleranza al tutore "ad otto", è possibile indossare un tutore standard di spalla (vedi seguito).
LUSSAZIONE ACROMION-CLAVEARE
In questa patologia si adopera il tutore di Kenny-Howard poiché è il bendaggio più adeguato e con un indice di successo piuttosto alto. Questo può essere utilizzato anche in caso di lussazione acromion-claveare Tipo III con attenta stima del risultato terapeutico. Infatti, dopo aver applicato il tutore, si procede ad un controllo radiografico dopo 7 e 30 giorni; questo protocollo è indispensabile per verificare se la riduzione e la guarigione clinica è avvenuta nel modo giusto.
Nel caso di una riduzione insoddisfacente, le cause potrebbero essere addebitate a tessuti molli interposti tra le superfici articolari. In questo caso ricorrono i presupposti per passare ad una soluzione chirurgica.
Vedi approfondimento sulla lussazione acromion-claveare
Sono di forma differente e differiscono tra loro a seconda del principio che lo specialista vuole applicare. Per tale motivo si distinguono tutori standard e tutori terapeutici e post-intervento:
TUTORI STANDARD
Hanno una funzione prevalentemente di supporto ad un trattamento già stabilito e vengono utilizzati per migliorare il comfort e la compliance per tutto il periodo di malattia. Sono utilizzati, per lo più, in casi di lievi traumatismi di spalla con lo scopo di eliminare gli stimoli al dolore provocati anche da piccoli movimenti del braccio. La scelta è sub judice dello specialista che valuterà, caso per caso, il supporto più adeguato.
TUTORI TERAPEUTICI E POST-INTERVENTO
Sono tutori che ricoprono intrinsecamente un ruolo terapeutico primario; per tale motivo la loro indicazione deve essere precisa e ordinata.
Sono utilizzati in caso di eventi traumatici della spalla di una certa potenza e che hanno determinato lesioni ossee, muscolari
e nervose. Ecco alcune indicazioni: lussazione di spalla, lesioni nervose o di plesso brachiale, frattura dell'estremo prossimale dell'omero, a seguito di intervento chirurgico della spalla
Alimentazione
Durante le prime 3 settimane, è prudente non utilizzare la mano del braccio malato per nutrirsi ma adoperare la mano opposta, anche se ciò può risultare difficile (farsi aiutare, se necessario).
Dormire
Durante le prime 3 settimane,il tutore va sempre mantenuto anche di notte, successivamente a discrezione dello specialista che valuterà caso per caso. Durante il riposo notturno, può essere utile un piccolo cuscino in regione posteriore a sostegno del braccio malato, in modo da avere una maggior comodità. La posizione da utilizzare è quella sulla schiena o, in alternativa, quella semi seduta a seconda delle personali esigenze.
Ferite cutanee
Quando sono presenti, in conseguenza del trauma o dopo un intervento chirurgico, è indispensabile che esse siano protette.E' prudente non bagnare le zone delle ferite. In alternativa possono essere utilizzate medicazioni impermeabili acquistabili presso le farmacie.
Funzione del tutore
Accertarsi che la tensione del tutore sia sempre valida e che non si siano verifichino allentamenti; un modo per verificare questo è quello di inserire il dito della mano sotto la cintura (se avviene senza molta forzatura significa che il tiraggio è allentato e bisogna ritensionarlo).
Igiene personale
Durante le prime 3 settimane, il paziente non è totalmente autonomo e ha bisogno di assistenza per l’igiene personale.
Ispezione della cute
Controllare la cute in modo costante per evitare principi di abrasione e arrossamenti che predispongono a ferite cutanee compromettenti e dolorose.
Lavoro
In genere il paziente tende a riprendere precocemente l’attività lavorativa (compreso il lavoro domestico) e non è difficile riscontrare una certa resistenza da parte del paziente ad accettare il riposo. E’ prudente riprendere il lavoro dopo un aver subito un intervento chirurgico alla spalla solo con l’assenso dell’Ortopedico di riferimento.
Abbigliamento personale
E’ consigliabile l’utilizzo di abiti con apertura anteriore. Nel vestirsi, è opportuno cominciare sempre dal lato malato e completare la vestizione dal lato opposto.
Spostamenti con il tutore
Tutte le modalità di spostarsi da un posto all’altro devono essere effettuate con prudenza e con calma per evitare cadute sull’arto malato e/o stiramenti delle strutture muscolari, tendinee e legamentose. Quando ci si deve spostare, bisogna sempre utilizzare il braccio non malato e, se possibile, farsi sempre assistere per le prime 3 settimane. In alcuni casi può essere utile l’uso di una sedia a rotelle.
Utilizzo di scale
Quando si debbono salire o scendere le scale è sempre preferibile tenersi al corrimano con il braccio non malato in modo da aumentare la stabilità ed evitare cadute accidentali.
Come sempre, vale la regola generale della prudenza e, nei casi ove sussistano perplessità, dubbi o incertezze, è sempre meglio chiedere allo specialista, piuttosto che prendere iniziative personali.