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Casi clinici

Sandrina. Protesi di spalla su lesione non riparabile di cuffia dei rotatori

Signora Sandrina, artrosi spalla su lesione cuffia non riparabile

La signora Sandrina è una donna di 68 anni, che lamentava da anni qualche fastidio alla sua spalla destra (dominante), ma che è peggiorata improvvisamente dopo un trauma di tipo distrattivo.

Valutata in Pronto Soccorso per escludere fratture, è stata successivamente sottoposta a plurime aspirazioni di liquido articolare con anche infiltrazioni di cortisone. Il liquido nell’articolazione però si riformava, e cominciava ad avere un aspetto ematico.

Consigliata da un’amica, decide di rivolgersi al Dr. Fosco, che le chiede una TC per escludere con certezza delle fratture, magari non visualizzate alle radiografie eseguite in precedenza.

Non vi sono fratture, bensì un artrosi evoluta, con importante risalita dell’epifisi omerale che ha avviato un usura dell’osso acromiale (cosiddetta “acetabolarizzazione”). È probabilmente questa usura che le determina i versamenti articolari ricorrenti. Alla TC si vede una atrofia pressoché completa dei tendini della cuffia dei rotatori (grado IV secondo Goutallier).

L’artrosi evoluta e l’aspetto dei tendini della cuffia dei rotatori, non permettono un intervento riparativo. Perdipiù la signora Sandrina non si accontenta di avere una risoluzione del dolore ma chiede di riottenere una funzionalità della spalla accettabile.

Le viene proposto un intervento di protesi inversa alla spalla. La funzione di questa protesi si basa sull’azione del solo muscolo deltoide, rendendo possibile una discreta funzionalità della spalla anche in pazienti con lesione non riparabile di tutti i tendini della cuffia dei rotatori, come nel caso della signora Sandrina.

Il dolore dopo l’intervento è molto lieve, questo anche grazie all’infusione continua di antidolorifici attraverso un cateterino perinervoso impiantato dall’anestesista al termine dell’intervento.

La signora Sandrina avvia una mobilizzazione della spalla già i primi giorni successivi all’intervento. Il recupero è molto veloce e, ad 1 mese dall’intervento, la signora Sandrina ha ripreso ad effettuare i lavori della vita quotidiana.

Non ricordava di poter chiedere tanto alla sua spalla.

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