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Casi clinici

Nuove tecniche di protesi al ginocchio

Tutte le innovazioni e vantaggi

Protesi ginocchio di nuova generazione

Un intervento di protesi al ginocchio di ultima generazione si può avvalere di nuove tecniche chirurgiche che potrebbero migliorare i risultati per il paziente. L'obiettivo è ottimizzare il posizionamento della protesi sull’osso e migliorare l’allineamento del ginocchio, offrendo una soluzione più personalizzata e precisa.


Tra le tecnologie più avanzate utilizzate negli interventi di protesi al ginocchio, troviamo:

  •  Strumentazione personalizzata per il paziente (PSI).
  • Sensori intraoperatori e accelerometri.
  • Chirurgia assistita da computer (CAS) o robotica.

Questi strumenti aiutano a migliorare la precisione dell’operazione di protesi al ginocchio, anche se presentano limiti e svantaggi che devono essere attentamente valutati per ogni paziente.

Perché scegliere le nuove tecniche di protesi al ginocchio?

Un intervento di protesi al ginocchio è una soluzione efficace e definitiva per trattare l’artrosi avanzata. Il tasso di sopravvivenza dell’impianto supera il 90% a 20 anni, garantendo un netto miglioramento della qualità di vita.


Tuttavia, il 20% dei pazienti sottoposti a protesi al ginocchio intervento non è pienamente soddisfatto del risultato. Per questo motivo sono state studiate e sviluppate nuove tecniche di protesi al ginocchio, con l’obiettivo di migliorare la precisione chirurgica e aumentare la soddisfazione del paziente

Strumentazione personalizzata per il paziente (PSI)

La PSI è una tecnologia avanzata che consente di eseguire l’intervento di protesi al ginocchio con maggiore precisione grazie all’utilizzo di guide di taglio fatte su misura del paziente.

Il processo inizia con una pianificazione preoperatoria, che prevede l’acquisizione di immagini dettagliate del ginocchio tramite TAC o risonanza magnetica (RMN). Sulla base di queste immagini, viene realizzata una ricostruzione 3D dell’articolazione, che il chirurgo utilizza per definire con precisione i punti di taglio dell’osso. Una volta approvata la pianificazione, un’azienda specializzata produce le guide di taglio personalizzate, che vengono poi inviate all’ospedale per essere utilizzate durante l’intervento.


I principali vantaggi della strumentazione personalizzata per il paziente (PSI) sono:

  • Maggiore precisione nel posizionamento della protesi al ginocchio.
  • Possibilità di un intervento meno invasivo.
  • Riduzione delle perdite di sangue.

Queste mascherine permettono al chirurgo di eseguire resezioni ossee più precise, riducendo il margine di errore e migliorando il posizionamento della protesi, ma possono richiedere correzioni intraoperatorie se la situazione reale del ginocchio differisce dalla pianificazione preoperatoria. Tuttavia, il PSI non contribuisce al bilanciamento dei legamenti, che deve essere regolato manualmente per garantire la stabilità della protesi. Inoltre, i risultati funzionali non sempre superano quelli delle tecniche tradizionali, rendendo necessaria un’attenta selezione dei pazienti.

Protesi al ginocchio personalizzata (Custom-Made)

Le nuove tecniche di protesi al ginocchio permettono di realizzare impianti su misura, progettati per adattarsi perfettamente all’anatomia specifica di ogni paziente. A differenza delle protesi standard, che vengono selezionate tra diverse misure disponibili, una protesi al ginocchio personalizzata è realizzata singolarmente per riprodurre la morfologia originale del ginocchio prima dell’insorgenza dell’artrosi. L’impianto viene prodotto sulla base di una ricostruzione 3D dell’articolazione e impiantato utilizzando strumenti monouso progettati appositamente per il paziente.

Questo approccio offre diversi vantaggi:

  • Riproduzione fedele dell’anatomia pre-artrosica del ginocchio, migliorando il comfort e la funzionalità del paziente.
  • Migliore allineamento della protesi, grazie a una progettazione specifica per la struttura ossea del paziente.
  • Possibile riduzione del dolore post-operatorio, poiché il design su misura potrebbe ridurre le tensioni anomale sull’impianto.

La protesi al ginocchio personalizzata mira a ricostruire l’anatomia originale del paziente per ridurre dolore residuo e insoddisfazione post-operatoria: dimensioni, posizionamento e allineamento vengono definiti prima dell’intervento, con un processo di progettazione e produzione che dura 6-8 settimane e coinvolge chirurghi e ingegneri.


La protesi al ginocchio personalizzata presenta alcune limitazioni: non tiene conto del bilanciamento dei legamenti, che deve essere valutato e corretto manualmente dal chirurgo durante l’intervento. Inoltre, la pianificazione preoperatoria si basa su immagini radiografiche di un ginocchio già artrosico, il che può rendere difficile il completo ripristino della morfologia originale, soprattutto nei pazienti con deformità gravi

Bilanciamento dei legamenti nell’intervento di protesi al ginocchio

Uno degli obiettivi principali di un intervento di protesi al ginocchio è ottenere un bilanciamento ottimale dei legamenti, fondamentale per il corretto funzionamento della protesi.

Tradizionalmente, i chirurghi esperti determinano il bilanciamento dei legamenti basandosi sulla propria sensibilità manuale piuttosto che su misurazioni oggettive. Questo processo è influenzato da numerosi fattori, tra cui obesità, sesso, lassità legamentosa, rigidità articolare, esperienza del chirurgo e persino sue condizioni fisiche al momento dell’intervento. Un bilanciamento inadeguato può causare instabilità, rigidità, dolore e necessità di revisione della protesi.


Le nuove tecnologie di protesi al ginocchio, come la chirurgia assistita da navigatore o robot, permettono di registrare la lassità legamentosa all’inizio dell’intervento e confrontarla con la pianificazione preoperatoria. Tuttavia, la valutazione resta manuale e i risultati dipendono da fattori variabili come la forza applicata, il grado di anestesia e le caratteristiche fisiche del paziente. Strumenti come PSI, protesi personalizzate e accelerometri aiutano a determinare il posizionamento della protesi, ma non contribuiscono direttamente al bilanciamento dei legamenti. Il bilanciamento dei legamenti durante un intervento di protesi al ginocchio, al momento, rimane un aspetto ancora in gran parte dipendente dall’esperienza del chirurgo.

Sensori intraoperatori: vantaggi e limiti

I sensori intraoperatori sono stati sviluppati con l’obiettivo di fornire dati oggettivi sul bilanciamento dei tessuti molli durante un intervento di protesi totale di ginocchio (TKA). Questi dispositivi monouso trasmettono dati wireless a un monitor intraoperatorio, aiutando il chirurgo a prendere decisioni più precise sulla posizione della protesi e sull’equilibrio legamentoso.


Tuttavia, il loro utilizzo presenta alcune limitazioni. Il principale problema è che i valori di pressione ideali all’interno dell’articolazione non sono ancora definiti con precisione: non esiste un parametro standard per determinare quando una protesi è ben bilanciata, poiché i limiti attualmente utilizzati sono arbitrari. Il range di valori considerati normali è ampio e probabilmente richiede un adattamento personalizzato per ogni paziente.

Accelerometri e navigazione assistita nell’intervento di protesi al ginocchio

Gli accelerometri sono dispositivi avanzati progettati per migliorare l’allineamento delle componenti femorale e tibiale in un intervento di protesi al ginocchio.

La navigazione basata su accelerometro utilizza un dispositivo portatile (pad) che visualizza in tempo reale i dati rilevati durante l’intervento: queste informazioni vengono impiegate per determinare con maggiore precisione i piani di resezione del femore distale e della tibia prossimale, migliorando l’angolo di posizionamento della protesi rispetto alle tecniche tradizionali. Nessuno studio ha dimostrato un reale miglioramento clinico rispetto alla tecnica convenzionale. Sebbene possano esserci benefici minimi nell’allineamento protesico, non vi sono vantaggi significativi per funzionalità, complicanze o reinterventi. L’obiettivo principale è ridurre i casi di malallineamento grave, ma l’impatto sui risultati a lungo termine resta incerto. 


Inoltre, la navigazione basata su accelerometro non influisce sulla scelta delle dimensioni e della rotazione delle componenti, sul bilanciamento dei legamenti o sull’allineamento finale del ginocchio. Attualmente, questa tecnologia è considerata utile soprattutto per casi complessi, come ginocchia con deformità extra-articolari o pazienti con mezzi di sintesi non rimovibili.

Chirurgia robotica per la protesi al ginocchio: vantaggi e funzionamento

La chirurgia assistita da robot è un'evoluzione della navigazione computerizzata, utilizzata negli interventi di protesi al ginocchio da oltre 20 anni. Il principale vantaggio è la maggiore precisione nella preparazione ossea, migliorando il posizionamento della protesi.

Un altro aspetto importante è la possibilità di valutare il bilanciamento dei legamenti durante l’intervento. Tuttavia, questa regolazione rimane manuale e dipende dall’esperienza del chirurgo. Il robot non sostituisce il chirurgo, ma lo assiste per ottimizzare il risultato dell’intervento.

Tecnologie robotiche: TAC preoperatoria o mappatura intraoperatoria?

I sistemi robotici attuali utilizzano due approcci per la pianificazione dell’intervento:

  • Robot image-based: richiede una TAC preoperatoria per creare un modello dettagliato dell’osso, ma ha costi elevati, necessita di centri certificati e comporta esposizione alle radiazioni.
  • Robot image-free: si basa su una mappatura intraoperatoria dell’osso eseguita manualmente dal chirurgo, ma può essere soggetto a errori umani.

Tipologie di robot chirurgici per la protesi al ginocchio

Esistono tre principali categorie di robot per la protesi al ginocchio:

  • Robot passivi: forniscono una pianificazione 3D, ma non includono un braccio robotico. Funzionano come un sistema di navigazione assistita, guidando il chirurgo nel posizionamento della protesi, mentre la rimozione dell’osso è manuale.
  • Robot autonomi: eseguono l’intervento in modo indipendente dopo la pianificazione del chirurgo, che può però intervenire in qualsiasi momento tramite un interruttore di emergenza.
  • Robot semiautonomi: combinano la navigazione computerizzata con l’automazione parziale. Il chirurgo pianifica l’intervento, mentre il robot controlla e limita la rimozione dell’osso, riducendo il margine di errore.

Conclusioni: le nuove tecniche di protesi al ginocchio sono adatte a tutti?

Le nuove tecniche di protesi al ginocchio stanno sicuramente rivoluzionando il settore, ampliando le opzioni disponibili per chirurghi e pazienti. Tuttavia, ogni tecnologia presenta vantaggi e limitazioni che devono essere valutati attentamente.

L’intelligenza artificiale e i modelli predittivi potranno in futuro migliorare ulteriormente la previsione dei risultati dopo un intervento di protesi al ginocchio. Fino ad allora, la scelta della tecnica più adatta dovrà essere personalizzata dal chirurgo in base alle esigenze di ogni paziente.

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