L'intervento di protesi al ginocchio rappresenta oggi una delle soluzioni più efficaci per trattare l'artrosi avanzata. Ma come scegliere tra una protesi totale al ginocchio e una protesi parziale? In molti casi, soprattutto in presenza di artrosi localizzata, la decisione non è così immediata.
La protesi al ginocchio (totale o parziale) consiste nella sostituzione delle superfici articolari danneggiate da artrosi con impianti protesici metallici, separati da un inserto in polietilene che funge da cuscinetto articolare. Durante l’intervento, viene rimossa la cartilagine degenerata e parte dell’osso sottostante. La stabilità post-operatoria dell’articolazione dipende anche dalla conservazione o sostituzione dei legamenti.
Il ginocchio ha tre comparti articolari: mediale, laterale e femoro-rotuleo. La scelta tra protesi totale al ginocchio o protesi parziale dipende da quanti comparti sono danneggiati dall’artrosi.
La decisione chirurgica viene presa in base alla distribuzione dell’artrosi, alla stabilità articolare e alle condizioni generali del paziente.
La protesi parziale al ginocchio è un’opzione chirurgica indicata nei casi in cui l’artrosi colpisca un solo comparto dell’articolazione e i legamenti siano integri. Sebbene fino al 48% dei pazienti candidabili a una protesi potrebbero teoricamente beneficiarne, nella pratica clinica rappresenta solo circa il 10% degli interventi di protesi al ginocchio.
I principali vantaggi includono una minore invasività chirurgica, tempi di recupero più rapidi, migliori risultati funzionali nel breve termine e complessivi costi di rimborso inferiori per il Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, presenta anche alcuni limiti, come un maggiore rischio di progressione dell’artrosi negli altri comparti, una più alta probabilità di dover ricorrere in futuro a un intervento di revisione con impianto di protesi totale al ginocchio, e una minore durata dell’impianto, soprattutto nei pazienti più giovani e attivi
La protesi totale al ginocchio è la soluzione più comunemente adottata nei casi di artrosi avanzata o diffusa a più comparti dell’articolazione, poiché consente di affrontare in modo efficace deformità, instabilità legamentosa e dolore cronico. Esistono diverse tipologie di impianto: protesi modulari, con inserto in polietilene fisso o mobile; monoblocco, in cui la componente tibiale è unica e realizzata in polietilene o metallo; protesi a conservazione del legamento crociato o postero-stabilizzate, a seconda delle condizioni legamentose; infine, sistemi di fissaggio cementati, non cementati o con fissazione ibrida, in cui una parte dell’impianto è cementata e l’altra no. La scelta della protesi più adatta dipende da molteplici fattori, tra cui la qualità dell’osso, la morfologia articolare e le condizioni generali del paziente.
Tra i vantaggi principali di una protesi totale al ginocchio si segnalano la possibilità di trattare artrosi anche molto gravi, la maggiore durata dell’impianto (con un tasso di sopravvivenza del 90% a 20 anni) e l’efficacia anche nei casi con deficit dei legamenti. Tuttavia, rispetto alla protesi parziale, l’intervento risulta più invasivo, comporta un recupero post-operatorio generalmente più lungo e un leggero aumento del rischio di complicanze precoci.
Uno degli aspetti più importanti per il paziente riguarda i tempi di recupero della protesi al ginocchio. In generale:
Ovviamente, i tempi possono variare in base all’età, alla condizione fisica del paziente e al tipo di impianto utilizzato.
L’intervento al ginocchio con protesi viene solitamente proposto nei seguenti casi:
Il Dr. Fosco valuterà, caso per caso, se procedere con una protesi totale o parziale, in base alla situazione clinica e alle aspettative del paziente. La scelta tra protesi parziale e protesi totale al ginocchio dipende da vari fattori: età del paziente, gravità dell’artrosi, integrità legamentosa, aspettative funzionali.